Cenni storici del Park Hotel Laurin
In questo periodo storico dove non si può lasciare nulla al caso c’è ancora chi vuole fare la differenza e al Park Hotel Laurin ci stanno riuscendo alla grande. Ma concedetemi di aprire un passaggio che ci porta per un attimo indietro nel tempo.
A metà del 1800 si sviluppa in Inghilterra un movimento d’interesse turistico, il viaggio di piacere, una nuova concezione particolarmente interessante per la fascia medio alta della società. Nel 1841 vi è la nascita della prima agenzia di viaggi al mondo la “Thomas Cook & Son”, da questo momento in avanti il turismo si espande a macchia d’olio dando vita a diversi interessi come quello per il viaggio nelle località termali, un misto tra piacere e cura della persona. Ma è partire dal 1900 che l’Italia inizia a respirare la sua più grande vocazione naturale, il turismo, grazie non solo alla storia gloriosa ed alle eccellenze artistiche che hanno attraversato la nostra penisola ma grazie soprattutto alle bellezze naturali e al clima mite o mediterraneo a fare da cornice al tutto. Ed è in questo esatto periodo storico attraversato dalla moda del Grand Hotel che il grande innovatore Altoatesino Franz Staffler costruisce per primo un Grand Hotel a Bolzano, il Park Hotel Laurin viene costruito nel XX secolo e più precisamente nel 1910, affrescato al suo interno con soggetti del Re Laurino dall’esponente dello Jugendtil tedesco Bruno Goldschmitt.
Tra una guerra ed un’altra il Laurin resterà protagonista nella storia, per la sua bellezza e imponenza strutturale e monumentale, durante la prima guerra mondiale requisito dal Comando dell’Armata Austroungarica per trasferirci il quartier generale, nel 1918 sede del comando operativo dell’Esercito Italiano e nel 1939 sede della DEFI “Delegazione Economico Finanziaria Italiana“.
Park Hotel Laurin, una filosofia tra corpo e spirito.
Potrei continuare a parlare della gloriosa storia del Park Hotel Laurin ma preferisco che ognuno di voi la scopra facendo visita a questo posto incredibile intriso di storia e di dettagli che non sono lasciati al caso, ogni singolo oggetto prende vita al suo interno ed ha una nota precisa che scandita ed unita alle altre forma una sinfonia meravigliosa ed incantevole.
Oggi più che mai il Park Hotel Laurin è protagonista indiscusso dell’offerta turistica dell’ Alto Adige, portando dentro se non solo storia, arte e cultura ma ciò che fa splendere ogni essere vivente su questo pianeta, l’anima.
“Io non voglio un albergo da catena, di quelli è pieno il mondo. Io voglio un albergo che abbia un’anima”
Queste parole del Signor Staffler che ritroviamo all’interno delle descrizioni del hotel, ci confermano come le sensazioni che ogni ospite provi all’interno di questa struttura, siano fortemente legate ad un interpretazione e ad emozioni che vanno oltre il concetto stesso di ospitalità, oltre il piacere ed il benessere in senso materiale e che si provi un senso di completezza, un esperienza innovatrice che ci dona un’appagante pace sensoriale.
Park Hotel Laurin, innovatori per vocazione.
Il Park Hotel Laurin non si smentisce mai, l’idea di “ConTanima” è superlativa, ospitare al suo interno lo Chef Matteo Taccini è un plus al quale non si può dare un valore, una filosofia gastronomica internazionale ed un contatto con la materia prima incredibilmente sensibile, dal Noma di Copenaghen a Bolzano passando per Roma e Barcellona.
“L’ambiente che diventa espressione di questo nuovo stile gastronomico è la Glasshouse, una location esclusiva ed unica nel suo genere, ricavata da un’antica serra e circondata dagli alberi secolari del parco. Ponte tra passato e presente, è simbolo di un incontro tra design e natura, storia e contemporaneità.“
Non sono riuscito a trovare parole migliori per descrivere la bellezza di questa meravigliosa opera d’arte vivente se non di ricalcare le stesse parole usate dalla proprietà.
Per conoscere Bolzano bisogna passare attraverso il Park Hotel Laurin, bisogna respirare il profumo della storia, gustare l’arte con gli occhi e dedicare almeno un pomeriggio ad una passeggiata nel parco dell’hotel, a sera bisogna fare uno salto nel passato e attraversare i corridoi dell’hotel per giungere nella Glasshouse dove il concetto di spazio e tempo si azzera, dove la natura entra in contatto con l’architettura umana e dove la gastronomia ci sorprende unendo innovazione e territorio in un connubio perfetto.
Come dice lo Chef Matteo Taccini, il futuro è incerto ed è meglio concentrarsi nel vivere il presente ed anche noi di Garoom ci associamo alle parole dello Chef, augurando a Lui e a tutto lo Staff del Park Hotel Laurin un buon lavoro con l’augurio di rivederci presto.