Premetto che il primo gennaio dopo i festeggiamenti per l’ultimo dell’anno, la mia mente ha iniziato a fantasticare su questo 2022 e a quali meravigliose occasioni di ripresa ci avrebbe condotti.
Tornare a Cibus? L’avro immaginato mille volte!
Aggiungi un posto a Cibus che c’è un amico in più
Ricordo che mentre ero in Svezia per lavoro quest’inverno, una sera i miei colleghi mi invitarono fuori per la classica birra del dopo lavoro, entrammo in uno dei tanti pub nel quartiere di Södermalm, zona meridionale di Stoccolma.
Seduti al tavolo, dopo l’arrivo delle birre, i miei colleghi partirono con la sacra domanda di rito “Se volessimo fare un viaggio in Italia, nell’Italia vera, dove ci consiglieresti di andare? Ci piacerebbe assaggiare prodotti tipici e apprezzare il calore folcloristico italiano!”.
Capirete che dopo una domanda come questa nella mia testa iniziarono a passare mille idee e mille immagini alla velocità della luce, ma cosa avrei potuto rispondere?
Non potevo dire andate in Puglia piuttosto che in Campania, o come avrei potuto dire visitate il Trentino Alto Adige invece della Valdaosta, sarebbe stato ingiusto fare preferenze, l’Italia è bella tutta ed ha un senso solo se vissuta nella sua interezza, non potevo neanche rispondere in maniera banale, non potevo dire loro è tutta da visitare, avrei deluso le loro aspettative.
Quei dieci secondi di riflessione mi sembravano i dieci secondi più lunghi della mia vita non riuscivo a trovare una soluzione, non riuscivo a venirne fuori e poi all’improvviso una notifica sul mio telefono spezza quel silenzio imbarazzante. Guardo lo schermo del telefono per guadagnare ancora qualche secondo, quella notifica era un messaggio della mia cara amica Mariachiara Carelli che a caratteri cubitali mi scriveva “Andiamo a Cibus insieme quest’anno?”.
In quell’istante mi comparve un sorriso enorme sul viso, alzai lo sguardo e dissi ai miei colleghi che c’era un segretto per visitare tutta l’italia in soli quattro giorni restando fermi in un solo posto. Potete immaginare le reazioni, scetticismo, ironia e le classiche esclamazioni come per esempio “impossibile!”.
Mi misi comodo, sorseggiai la mia birra con la calma di un giocatore di poker che sa di avere in mano una scala reale, lasciai che lo scetticismo prendesse piede e quando il silenzio si ristabilì ripresi la parola e iniziai a spigare che sarebbero dovuti tutti andare a Cibus 2022.
Se avessero voluto provare e vedere tutta l’Italia in quattro giorni avrebbero dovuto visitare Cibus, deguastazioni di ogni tipo da tutte le regioni d’Italia, avrebbero potuto ascoltare e conoscere persone che sarebbero arrivate da tutta la penisola, gustare il salato e anche il dolce, scoprire le meraviglie della Food Valley d’Italia. Avrebbero conosciuto tutte le nostre eccellenze gastronomiche in soli quattro giorni, per non parlare delle tradizioni che cambiano da uno stand all’altro nel giro di pochi passi. Vuoi spiegare ad un collega straniero l’italia o il concetto di qualità gastronomica italiana? Vuoi farlo sentire coccolato? Non c’è altra soluzione se non Cibus.
Più Cibus per tutti
Poi quest’anno a Cibus ce li ho portati per davvero e sono rimasti affascinati da questo incredibile evento che non smette mai di stupire. Mi dicevano che era come entrare in un grandissimo parco di divertimenti del gusto, hanno imparato molto in quattro giorni, soprattutto sul vero cibo italiano, e sono rimasti ammaliati dall’accoglienza e dall’organizzazione.
Ed è proprio su questo punto che mi voglio soffermare personalmente. Intendiamoci, io Cibus l’ho vissuto come non mai, in tutti i suoi aspetti, anche io mi sono lasciato trasportare dal viaggio tra padiglioni, postazioni e informazioni sulle novità di settore e ancor di più dalle interviste e dagli interventi dei professionisti del settore.
Ma quest’anno in particolare voglio sottolineare come l’organizzazione di Cibus sia stata davvero impeccabile, ovvio parliamo di professionisti, ma c’era qualcosa di più, qualcosa che andava oltre i piccoli dettagli. C’era un cuore che pulsava con tutto l’amore possibile e che irradiava ogni singola parte della fiera, la presenza sul campo di ogni operatore era palpabile, informazioni chiarissime, cordialità e sorrisi sempre presenti, pulizia eccellente, materiale informativo efficente, insomma davvero tutto perfetto, anche il post Cibus, la festa, la musica, il divertimento, non si poteva desiderare di più.
Arrivederci al prossimo anno
Non vedo l’ora di tornarci anche se dovrò aspettare un altro anno, e me ne farò una ragione come i miei amici svedesi che mi hanno già confermato che l’anno prossimo vorranno essere nuovamente presenti. Io per ora vi saluto e inizio a smistare il materiale che ho raccolto, da condividere con l’organizzazione di Cibus.
Voi cari lettori di Garoom intanto prendete nota, perchè ci rivediamo a Cibus l’anno prossimo dal 29 al 30 Marzo 2023.