Manager skill up
Oggi un manager deve avere certamente numerose qualità per permettersi di essere competitivo sul mercato del lavoro e soprattutto per ottenere risultati sul campo.
Tra le varie qualità la più importante è sicuramente la gestione delle risorse umane, sembrerà banale ma credo che non se ne parli mai abbastanza e anche che non si condivida mai realmente nulla di essenziale, c’è ancora questa tendenza a tenere tutto segreto, a tenere tutto per se.
A prescindere dal periodo storico e dalle difficoltà che possono esserci sul cammino, un manager deve gestire le proprie risorse sempre al meglio, poiché meglio le gestirà e migliore sarà il risultato finale.
Conoscere l’ambiente in cui si opera e conoscere le proprie risorse è il primo step per affrontare un nuovo inizio. Applicare un metodo esplorativo per ottenere più informazioni possibili è il passo più importante, un modo per alimentare la conoscenza di dati necessaria per tracciare la rotta giusta.
Il passo successivo che fa evolvere in manager è la condivisione, lo ripeterò fino alla nausea. Condividere tecniche, metodologie, iniziative e finanche i “segretissimi” fogli di lavoro Excel è il modo migliore per progredire tutti insieme.
Numeri da manager
La regola del 7-14-21 è un metodo che sono riuscito ad affinare negli anni in base alle esperienze e alla pratica sul campo. Non è un metodo univoco ma biunivoco, mi spiego meglio, è un metodo che può essere utilizzato sia con le risorse umane che gestiamo ma anche con le risorse umane che ci gestiscono, in parole povere è utile per conoscere i collaboratori che gestiremo ma anche per conoscere il nostro capo diretto che dovrà gestirci.
I numeri snocciolati sono facilmente intuibili e coincidono con un lasso di tempo ben preciso, i giorni della settimana. Il tempo massimo in cui opero per conoscere ambiente e collaboratori è solitamente questo, tre settimane, ogni settimana è dedicata ad una precisa operazione.
La prima settimana è una settimana di ambientamento, conoscere le aree fisiche di lavoro, cosa viene e come viene dislocato, conoscere lo stoccaggio merci ed i metodi utilizzati, osservare come le aree di lavoro e comuni vengono gestite dal personale ecc…
La prima settimana è una settimana di raccolta dati e comprensione delle aree di lavoro e come esse vengono tenute.
La seconda settimana è un’immersione nell’area collaboratori, è la settimana dell’ascolto e dell’attenzione ai dettagli, si opera il più possibile sul campo per osservare il modo di lavorare e l’attitudine dei componenti del gruppo. Durante questa settima cerco nel limite del possibile di conoscere in modo approfondito le risorse che gestirò, cerco anche di trovare il tempo per brevi colloqui informali al fine di raccogliere ulteriori informazioni personali e dirette.
Terza ed ultima settimana, con una panoramica dell’ambiente e del gruppo di lavoro possiamo iniziare ad interagire con piccole indicazioni per osservarne le reazioni. La cosa più importante e non stravolgere mai del tutto l’ambiente da subito, anche perchè non è detto che debba essercene necessità. Piccole dosi, per non destabilizzare l’armonia di un luogo di lavoro e delle persone che si occupano della parte operativa e per osservare quanti di loro sono poco inclini ai cambiamenti e alle migliorie gestionali.
Trascorse le tre settimane si avrà un quadro abbondantemente ricco di dati e di situazioni sulle quali iniziare a costruire una strategia gestionale, al fine di incrementare in modo positivo l’esperienza lavorativa di tutto il gruppo ed ovviamente di incrementare i numeri in senso positivo.
Dieta da manager: pane ed imprevisti
Andrà sempre tutto bene?
Meglio non illudersi, le tre settimane sono piene zeppe di ostacoli ed imprevisti, bisogna essere sempre disponibili a lasciare totalmente l’orologio a casa in questa fase iniziale. Un buon manager investe il tempo in modo produttivo e non per far vedere al proprio capo che è disposto a stare giorno e notte sul posto di lavoro, investe il proprio tempo per comprendere al meglio tutta la situazione e poter così migliorare determinati aspetti lavorativi che tendono ad essere statici o male organizzati.
Il risultato migliore è quello di riuscire a generare tempo spendibile a costo zero per migliorare l’organizzazione generale e la giornata lavorativa del gruppo, in modo da ritagliare sempre una fetta di tempo da investire nel processo di miglioramento, un processo che si basa sulle stesse azioni delle prime tre settimane.
Uno starter indispensabile per partire con il piede giusto in tutti i sensi, ma anche un metodo che può essere continuamente replicato ed applicato a più settori della stessa attività per svolgere al meglio il processo di innovazione e gestione dell’organizzazione aziendale nelle micro e nelle macro aree, dal processo più semplice al più complesso.
In tre parole: esplorazione, osservazione, azione.